TV MANIA: Beautiful Clothes

In anteprima su Vogue.it il video di Beautiful Clothes che vede al suo esordio alla regia il fondatore dei Duran Duran, Nick Rhodes
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Non sarà andata realmente così, ma ci piace immaginare la nascita dell'album Bored with Prozac and the Internet? come un ritrovamento casuale. Magari nella soffitta polverosa di uno studio di registrazione isolato, dove i due musicisti Nick Rhodes e Warren Cuccurullo erano tornati per parlare un po' dei vecchi tempi. E di come, quei vecchi tempi, loro di avevano capiti fino in fondo, tanto da anticiparli con inquietante preveggenza immaginando, nel 1996 proprio con il progetto TV MANIA**, l'era dei reality show ancora prima che il termine fosse inventato.**

E poi gli scatoloni e soprattutto la sorpresa di scoprire quei nastri che non si pensava esistessero ancora. Da lì in poi è storia recente: il tastierista e fondatore dei Duran Duran e il chitarrista che ha militato nella band durante gli anni novanta, hanno deciso di prendere il materiale ritrovato e riversarlo così come era nell'album Bored with Prozac and the Internet? uscito meno di un mese fa.

Un concept album complicato e inquietante, nato come colonna sonora di un musical di Broadway  che vedeva protagonista una famiglia decisa vendere la propria privacy alle masse e alla televisione (un'idea che anticipava, di ben due anni, The Truman Show). Un album che si nutre dell'immaginario collettivo anni 90, grazie all'utilizzo di sample audio tratti da programmi televisivi incollati insieme in modo quasi biologico, trasformandosi in testimone e oracolo, parlando di prozac e internet, elementi totemici (e quanto mai attuali) di una società che stava vivendo una nuova rivoluzione industriale.

Da Bored with Prozac è stato tratto il singolo Beautiful Clothes, il cui video ha visto all'esordio alla regia proprio Nick Rhodes: il video, lisergico e inquietante tra atmosfere da polaroid acidificata e sensazioni da found footage, vede protagonista la modella Chloe Lloyd ed ha ispirato anche la mostra Bei Incubi in cui Rhodes ha esposto le foto realizzate sul set del video. Abbiamo parlato con Rhodes del video, del concetto di immagine e di estetica. Ecco la nostra intervista:Il video di Beautiful Clothes segna il tuo debutto alla regia. Come ti sei trovato ad esprimerti con questo nuovo linguaggio?"Il progetto Bored with Prozac and the Internet? risale al 1996, ci stavo lavorando con Cuccurullo quando eravamo entrambi parte dei Duran Duran, ed è nato come una specie di side-project puramente artistico, senza alcuna velleità commerciale. Nel 1997 era finito, ma nessuno voleva produrcelo, quindi era stato prima accantonato per poi andare completamente perso. E così è stato per 17 anni, fino a quando l'anno scorso l'ho ritrovato e ho deciso di farlo uscire come avevamo pianificato al tempo, ovvero come una produzione indipendente. Nel 1997 non c'erano state le condizioni per farlo, ma ora il tempismo era perfetto. Quando mi sono poi ritrovato con Andrew Day a cercare di costruire un immaginario visivo coerente con Bored with Prozac and the Internet?, mi sono detto che avrei potuto fare anche il video. Per Beautiful Clothes volevo qualcosa di molto semplice, chic e allo stesso tempo un po' strano, particolare. E anche se effettivamente si tratta del mio primo video, ho alle spalle un'esperienza pluridecennale in materia di scelte "visuali" con i Duran Duran, quindi la realizzazione del video in sé non è stata poi così difficile".Quindi hai fatto tu l'editing?"Non materialmente, ma è come se l'avessi fatto: ho deciso ogni dettaglio. Ogni atto artistico è essenzialmente un editing, anzi, editare è praticamente tutto ciò che ci si ritrova a fare nella vita. Riguarda le persone che scegli di mantenere o di eliminare dalla tua vita, i libri e le riviste che leggi - e di sicuro quelli che non leggi, e così via…"Quello che è veramente incredibile di questo progetto è la sua lungimiranza, quasi inquietante per il tempo. È una specie di esperimento di retro-futurismo, uno sguardo a come le persone immaginavano sarebbe stato il futuro quasi 20 anni fa. La cosa interessante è che si è avverato."Esatto!! Anche riguardo alla tecnologia, è davvero strano che siano accadute esattamente le cose che temevamo o che invece avremmo voluto accadessero al tempo! Quando ho trovato il master tape ho subito pensato che dovevo assolutamente farlo uscire. E fino ad esso è stato principalmente un divertimento, creo personalmente delle cose che poi metto sul nostro sito. Stiamo persino pensando di fare un "remix video", come si farebbe per una canzone: prendi tutti i visual, li metti in un dvd e poi li mixi".Quando stavi iniziando ad immaginare il visual mood da dare a Bored with Prozac and the Internet?, volevi cercare di concentrarti su un'estetica contemporanea o hai provato a ricreare l'estetica del tempo in cui è stato concepito?"Molte delle opere contemporanee hanno linee molto pulite, usano tanto Photoshop, con il risultato che tutto è molto standardizzato. A me questa omologazione non sembra molto moderna anzi, mi sembra decisamente datata, monotona. Lavorando sul video in particolare ho creduto fosse molto più interessante fare qualcosa che avesse una qualità più artigianale, sgranata… strana".È per questo che non hai usato Photoshop nemmeno per le foto che hai esposto nella mostra Bei Incubi?"Si, anche se non ho nulla contro Photoshop in sé. Penso sia semplicemente più interessante fare qualcosa in cui il fattore umano sia visibile. Quando si mixavano le canzoni una volta non esistevano i controlli automatici: dovevi fare praticamente tutto a mano. Quando questo lato umano va a perdersi, si perde un po' dell'anima del lavoro artistico in sé".Come mai il titolo della mostra è in italiano?"Il titolo era qualcosa che mi è balzato alla mente la prima volta in cui ho visto come erano venute le foto fatte a Chloe Lloyd. Lei è una ragazza bellissima, che in alcune immagini risultava però decisamente inquietante: un bell'incubo. Però il suono in inglese, Beautiful Nightmares, non mi piaceva, così ho chiesto come sarebbe stato in italiano".Tornando al video di Beautiful Clothes, come mai hai deciso di usare una modella come protagonista?"Il titolo della canzone è Beautiful Clothes, ed è fatta usando campioni presi da veri backstage di sfilate e programmi di moda. Alcuni sono buffi, altri ironici, alcuni sono angoscianti, altri frivoli: il punto è che tutti ci fanno capire che la moda è molto più di quello che sembra dall'esterno. Quello della moda è un mondo eminentemente creativo, e molte persone dall'esterno non lo capiscono". Chloe me l'ha proposta il mio direttore creativo, avevamo bisogno di una ragazza con personalità, e lei era perfetta. Ho girato sia il video che scattato le foto per la mostra in un solo giorno!".L'album è principalmente una satira della società moderna. Quali sono state le principali fonti di ispirazione? Come lo rifaresti ora?"Bored with Prozac and the Internet? era stato consapevolmente concepito come una critica di quello che stavamo vivendo all'epoca, e accidentalmente si adatta perfettamente anche alla società contemporanea. 17 anni fa stavo guardando la TV e mi sono trovato a pensare "Ma tu guarda, la gente parla come se stesse continuamente inventando bellissimi titoli di canzoni!!", e quindi ho iniziato a registrarli. E mentre lo facevo mi sono reso conto che stavo scegliendo ed editando ciò che effettivamente pensavo del mondo in cui vivevo, era un modo di commentare ciò che mi circondava: moda, cinema, scienza, tecnologia, la farmacologia, internet, l'industria della sorveglianza… Se mi chiedessero su cosa farei l'album adesso ti risponderei: sulla genetica, e le sue interazioni con tecnologia e nanotecnologia. È quello il prossimo passo che dobbiamo aspettarci dal futuro".

Chiara Bardelli Nonino

Simone Tempia